Un componimento incomprensibile, un po' in francese un po' in inglese, figlio zoppicante di un translator mal programmato. La traccia sonora di un elettrocardiogramma, che ritma lenta un succedersi apparentemente interminabile di pagine che si moltiplicano, si spostano sullo schermo, si ridimensionano, lampeggiano - e che, come al cinema, ha una brusca accelerata finale per sfociare in un unico, fastidioso, interminabile beeeeeeeeeeeeeep. 
 
              1n-0ut, ultimo lavoro del net artista francese jimpunk, 
              è, come specifica subito, una meditazione in bianco e nero 
              su un dualismo che, comunque venga riproposto, è sempre lo stesso: 
              interno ed esterno, uno e zero, acceso e spento, luce ed ombra, 
              bianco e nero, bene e male, vita e morte. Virtuoso del dynamic 
              html, jimpunk prosegue la linea 'decostruttiva' della prima 
              net.art. Come i costruttivisti degli anni Venti e Trenta però, raccoglie 
              il gesto dada di Jodi, Vuk Cosic e Alexei Shulgin 
              per costruire, comporre una sinfonia che affida il suo messaggio 
              non ai testi (del tutto inesistenti), non alle immagini (ridotte 
              a semplicissime icone), ma all'astratto fluire delle pagine. Pagine 
              con cui l'utente può interagire, anche se il suo intervento si dimostra 
              completamente ininfluente su un percorso che è già programmato: 
              come il defibrillatore sul cuore malato di un moribondo. (domenico 
              quaranta)  
               
              1n-0ut
 
               
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